Nel novembre del 2019 era morto l’ultimo rinoceronte di Sumatra presente in Malesia e, con la perdita di questa femmina, la più piccola delle specie di rinoceronte del mondo si è ufficialmente estinta nel Paese.
Ora restano circa 80 individui di rinoceronte di Sumatra in Indonesia, in uno stato di pericolo critico per la conservazione della specie secondo la lista rossa IUCN. Il rinoceronte di Sumatra era diffuso nelle foreste pluviali, paludi e foreste della nebbia in India, Bhutan, Bangladesh, Birmania, Laos, Thailandia, Malaysia e Indonesia.
Lo sterminio della specie è stato causato principalmente dal bracconaggio per i suoi corni, ricercati dalla medicina cinese, e dalla perdita di habitat a casusa della deforestazione per fare spazio alle coltivazioni.
Fino ad ora i tentativi di allevare i rinoceronti di Sumatra sono quasi tutti falliti: negli ultimi 15 anni solo due femmine in cattività sono riuscite a riprodursi.
Il rinoceronte di Sumatra (Dicerorhinus sumatrensis) è il più piccolo dei cinque rinoceronti esistenti, con un’altezza al garrese di 120-145 cm, una lunghezza di 250 cm e un peso di 500-800 kg. È dotato di due corni, analogamente alle specie africane. Il corno nasale è lungo 15-25 cm, mentre l’altro è quasi sempre ridotto a un moncone. Il corpo è ricoperta da una peluria marrone-rossastra.
Uno studio sul genoma delle ultime popolazioni rimaste del rinoceronte di Sumatra sta fornendo delle buone notizie sulle prospettive di salvare questa specie dall’estinzione.
I ricercatori hanno scoperto che le due popolazioni selvatiche esistenti di questo rinoceronte sulle isole del Borneo e di Sumatra vantano una salute genetica inaspettatamente buona e livelli sorprendentemente bassi di inbreeding.
«Con una popolazione così piccola, ci aspettavamo una consanguineità molto più alta. Quindi, questi risultati sono stati una buona notizia» ha detto Nicolas Dussex, un ricercatore presso il Centro di Paleogenetica in Svezia che ha contribuito allo studio pubblicato sulla rivista Nature Communications.
I ricercatori hanno sequenziato i genomi di sette rinoceronti del Borneo, otto di Sumatra e sei della popolazione della penisola malese, considerata estinta dal 2015.
«Quando si tratta di sopravvivenza di una specie, la diversità genetica è uno dei fattori chiave, perché consente l’adattamento ai futuri cambiamenti ambientali e alle malattie» ha detto la principale autrice dello studio, Johanna von Seth. «Quindi, il fatto che rimanga molta diversità è molto promettente se riusciamo a mantenerla» naturalmente riducendo in parallelo l’impatto dei fattori non genetici che minacciano la specie, in particolare quelli antropici.
I ricercatori hanno anche detto che l’uso dell’inseminazione artificiale potrebbe consentire un benefico scambio di geni tra le popolazioni rimanenti del Borneo e di Sumatra.
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