Foto di Vitória Santos/Pexels
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Quello dei piercing da uomo (e non), in Italia, sembra un mercato che non conosce crisi. Secondo i dati di Unioncamere, aggiornati allo scorso 30 giugno, i laboratori che se ne occupano sono circa 6mila solo nel nostro Paese. Una cifra altissima, se sei pensa che nel 2012 erano poco più di 1.300. Con una crescita che ha superato il +350%, la Lombardia si conferma la regione in cui si fanno più piercing e tatuaggi.
«La nostra clientela è varia – racconta Francesco Vettore, proprietario del Godzilla Art Tattoo & Piercing di Cassina de Pecchi, in provincia di Milano -. Non solo donne ma anche uomini che si avvicinano a questo mondo già sotto i 18 anni. Ovviamente previo consenso dei genitori».
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Ce n’è per tutti i gusti. Piercing da uomo al labbro, al collo, al sopracciglio e il simpatico smiley piercing che si vede solo quando si sorride. Perché viene inserito all’interno della bocca, nel frenulo tra il labbro e la gengiva superiore. «A chi si approccia per la prima volta a questo universo, consiglio sempre di partire dalle orecchie, magari dai lobi. Ma ci sono anche gli Helix, in alto sulla cartilagine. E il Tragus che prende il nome proprio dal trago, quella piccola sporgenza cartilaginea presente nella zona anteriore del padiglione auricolare. Tra quelli appena citati, quest’ultimo è forse quello un po’ più doloroso», spiega l’esperto.
Foto di Kilian Seiler/Unsplash
«Al contrario di ciò che in molti pensano, il piercing alla lingua è uno dei meno dolorosi. Quello che viene forato è, infatti, un tessuto spugnoso senza terminazioni nervose. Richiede solo un tempo di ripresa più lungo degli altri. Ma anche questo varia da persona a persona», sottolinea Vettore. Si tratta di un modello che è esploso negli anni Novanta. E oggi ne esistono di diversi tipi. Di solito si usa come gioiello una barra con una pallina (bilanciere), che ha una lunghezza di circa 16 mm e uno spessore da 1,2 a 1,6 mm. Ma ci sono anche il famoso Venom Piercing con più gioielli uno accanto all’altro. E il Piercing Scoop che viene trafitto solo superficialmente e non attraverso il muscolo della lingua. C’è chi dice che quest’ultimo sia il più fastidioso, soprattutto quando si mangia.
Foto di Sergi Dolcet Escrig/Unsplash
Piccoli monili come anelli o berrette metalliche possono essere applicati anche al naso. «I più comuni sono il Nostril alla narice e il Septum, di solito un anellino alla base del setto nasale interno», spiega l’esperto del Godzilla Art Tattoo & Piercing. Poi c’è il Bridge, sopra il setto, nel ponte nasale tra le sopracciglia. Si realizzano tutti con un apposito ago sterile, che viene introdotto attraverso la cartilagine (nel caso del setto) o la pelle (per la narice e il ponte nasale). Successivamente, viene posizionato il monile.
«Il piercing al capezzolo è sicuramente uno dei più dolorosi. Del resto si tratta di una zona sensibile. Sull’uomo, però, tendiamo a utilizzare gioielli con uno spessore di 1,2 mm contro gli 1,6 mm che preferiamo per le donne. Questo perché i capezzoli dei maschi sono di regola più piccoli», sottolinea Vettore. News, approfondimenti, tendenze, tecnologie, materiali e protagonisti: tutto quello che c’è da sapere sul mondo dell’orologeria. Iscriviti subito alla newsletter
Foto di Andriyko Podilnyk/Unsplash
«Oggi le strutture che si occupano di piercing da uomo, donna e tatuaggi garantiscono rigorosi ed elevati standard di sicurezza. A un piercer professionista basta palpare la zona da forare per comprendere se sia meglio sconsigliare il gioiello», rassicura l’esperto. Quanto ai tempi di ripresa, questi variano da piercing a piercing e da persona a persona. «Si va da pochi mesi a un anno per il foro all’ombelico che richiede un periodo più lungo in quanto a cicatrizzazione. In questo lasso temporale, ciò che conta è l’auto-cura per la quale consiglio un sapone anti-batterico e dell’acqua fisiologica. No, invece, all’alcol e all’acqua ossigenata perché, essendo troppo aggressivi, ritardano la guarigione». C’è un periodo dell’anno in cui è sconsigliato fare un nuovo piercing? «In linea di massima no ma lo eviterei prima delle vacanze estive perché la pelle entrerà in contatto con i batteri di sudore, sabbia e acqua di mare».
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