La Federazione attende che la Banca del Libano (Bdl) paghi i fondi necessari per coprire i costi d'importazione delle spedizioni di grano
Il Libano “è sull’orlo di una crisi del pane dopo che diversi mulini hanno interrotto il loro lavoro”. E’ questo l’allarme lanciato dalla Federazione dei sindacati dei mulini e dei fornai del Libano attraverso un comunicato stampa. La Federazione attende che la Banca del Libano (Bdl) paghi i fondi necessari per coprire i costi d’importazione delle spedizioni di grano. Per la seconda settimana consecutiva, “i panifici stanno affrontando la mancata consegna di farina dai mulini, in tutto il Libano, da cui deriva l’interruzione della produzione di pane in molti panifici, alcuni dei quali hanno solo quantità non sufficiente per più di un giorno”. In un intervento sull’emittente locale “Mtv”, il portavoce degli importatori di grano in Libano, Ahmad Hoteit, ha detto che quattro navi sono in mare con il loro carico di grano in attesa di essere scaricato. “Se i carichi vengono scaricati, la situazione tornerà alla normalità”, ha affermato. Secondo una nota pubblicata dal vicepresidente della Banca mondiale per la regione del Medio Oriente e del Nord Africa, Farid Belhadj, il Paese importa oltre il 90 per cento dei suoi cereali da Ucraina e Russia.
Lo scorso mese il Consiglio dei ministri del Libano ha approvato un nuovo progetto agricolo nazionale, teso a rafforzare la sicurezza alimentare messa a repentaglio dalla crisi ucraina. Le fonti di approvvigionamento di grano del Paese sono compromesse dal conflitto russo-ucraino: oltre il 90 per cento delle importazioni di grano consumato in Libano, infatti, arriva direttamente dal Mar Nero. Il ministro dell’Agricoltura, Abbas Hajj Hassan, ha presentato un piano, approvato dall’esecutivo, per garantire l’autoproduzione di almeno il 30 per cento del fabbisogno di grano tenero utilizzato per la produzione del pane a livello locale. Da parte sua, il ministro dell’Economia libanese, Amine Salam, ha voluto nuovamente rassicurare sulle riserve di grano in Libano e sulla continuità del processo di importazione di questo bene essenziale attraverso origini diverse da Russia e Ucraina. Tuttavia, Salam ha avvertito che “i prezzi aumenteranno” sullo sfondo del rincaro mondiale delle materie prime, compresi gli idrocarburi, dall’inizio dell’invasione russa il 24 febbraio scorso. Salam ha annunciato che il progetto di sicurezza alimentare libanese, del valore di “150 milioni di dollari”, è in “fase di revisione avanzata” con la Banca mondiale. Un progetto che dovrebbe quindi finanziare la sicurezza alimentare del Paese per i “6-7 mesi a venire” garantendo “un flusso continuo di importazioni in Libano, un meccanismo di importazione del grano e lo sviluppo del settore agricolo”.
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