Verde blu

2022-10-10 09:12:22 By : Ms. dongdg zheng

GUIDONIA (Roma) - L'ingresso fa pensare a un polo tecnologico, o un'industria di alta precisione, e l'odore forte non è di immondizia, è lo stesso che accoglie chi entra nella zona industriale di Guidonia, comune della città metropolitana di Roma: la puzza di inquinamento atmosferico da attività produttive. Varcato il cancello,  - caschetto, giubbotto fosforescente e mascherina - sono il responsabile dell'impianto Avr Fabio Primiani e il responsabile ambiente Andrea Pasquali a mostrare i grandi camion in fila all'ingresso secondario, pronti per la pesa e lo scarico di quintali preziosi di carta e cartone. Qui arrivano infatti oltre 14mila tonnellate all'anno di rifiuti della raccolta differenziata di carta e cartone dai comuni dove Avr è gestore dei servizi di igiene urbana. Compresa Roma.

È qui che si vede perché è necessaria l'iniziativa Paper week lanciata da Comieco, il Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica di cui Avr fa parte. Dal 4 al 7 aprile, il consorzio, in collaborazione con Federazione Carta, Grafica Assocarta, Assografici, Unirima e con il patrocinio del Ministero per la Transizione Ecologica e Anci, è impegnato in una campagna informativa sulla raccolta differenziata e il riciclo di carta e cartone, con incontri per le scuole, eventi online per i cittadini, convegni, giochi, per rispondere a domande su quali sono gli imballaggi che devono andare nel bidone di carta e cartone e cosa succede alle scatole o ai fogli che buttiamo via se facciamo bene la differenziata.

L'impianto Avr di Guidonia è la prova che il riciclo è una miniera, che la tecnologia ha fatto enormi passi avanti per trarre dai rifiuti materiali di grande qualità e che, però, senza la collaborazione dei cittadini tutte le potenzialità della raccolta differenziata non possono essere sfruttate al meglio. Le operazioni di pesa dei rifiuti sono controllate dal pc, le macchine per movimentare ciò che i camion scaricano raccolgono carta e cartone e li mettono sul nastro trasportatore, da qui finiscono a un altro macchinario che assembla enormi balle. In mezzo però, c'è ancora un'indispensabile cernita fatta a mano per togliere gli intrusi: sacchetti di plastica usati per buttare la carta nei cassonetti, incarti di alimenti, perfino bottiglie di plastica: "E dovreste vedere cosa accade in corrispondenza con certe festività - osserva il responsabile dell'impianto, Primiani - tra poco, a Pasqua, ci ritroveremo tutti gli involucri colorati delle uova, che per la maggior parte non sono di carta".

Lungo il nastro trasportatore tre operai rimuovono uno a uno sacchetti dell'immondizia, involucri di patatine e bottiglie di plastica, in un'immagine da vecchia catena di montaggio che appare stridente nell'organizzazione tecnologica dell'impianto. Niente viene buttato, però, perché anche la plastica è raccolta e riciclata: "Non c'è ancora una tecnologia capace di sostituire questo lavoro manuale - osserva il responsabile ambiente Pasquali - ma è anche per questo che all'interno dei nostri impianti c'è un ciclo integrato dei rifiuti, con flussi di materiali che passano da una filiera all'altra e un approccio di economia circolare in continua evoluzione. Stiamo infatti studiando sistemi di uso di energia fotovoltaica e biocarburanti".

Una busta di plastica buttata con la carta non significa soltanto lavoro in più nell'impianto di raccolta: gli addetti alla cernita, con tutta la buona volontà, non possono individuare tutti gli oggetti alieni e toccherà poi alle cartiere, dove il materiale da riciclo è lavorato, separare ulteriormente. A vedere la frequenza con cui le mani degli operai tirano via la plastica dal nastro trasportatore oltre allo sconforto sorge anche qualche dubbio sui progressi fatti nella differenziata.

Sono dubbi smentiti da Comieco: "La pandemia ha confermato e consolidato il sistema della raccolta differenziata e nelle aree meridionali si è assistito a una importante crescita - dice Carlo Montalbetti, direttore generale del Consozio - ormai ci si avvicina a 1 milione di tonnellate raccolte. Però per quello che riguarda la raccolta vogliamo fare più e meglio, ci sono ancora aree di miglioramento nel conferire bene carta e cartone. I cittadini devono essere consapevoli che se non si ricicla bene c'è un aggravio dei costi per le utenze domestiche e per i Comuni".

Proprio in occasione della Paper Week, Comieco ha realizzato con Ipsos un sondaggio sugli italiani e il senso civico, che conferma la crescita del nostro impegno per la differenziata. Il 91% degli italiani dice di differenziare sempre la carta e due terzi dichiarano di impegnarsi in questo compito con la convinzione che sia un gesto molto utile. Ad avvalorare queste dichiarazioni ci sono poi i numeri della raccolta della carta elaborati da Comieco:

A sostenere il senso civico c'è poi un fattore economico importante: "Lo scorso anno abbiamo trasferito 210milioni di euro ai Comuni consorziati con Comieco come corrispettivo per il servizio di raccolta". Insomma, la carta vale anche se non ha sopra il simbolo dell'euro e una filigrana: a riciclarla si guadagna. E si salvano le foreste.