Covid: intelligenza artificiale più efficace dei tamponi nasali

2022-10-12 05:47:16 By : Ms. kity yang

Cari lettori di Tech Princess, alzi la mano chi nelle scorse settimane non si  è sottoposto almeno a un tampone rapido, o antigenico che dir si voglia. C’è chi lo ha fatto in farmacia e chi, per praticità, si è munito di un tampone fai da te. La cui efficacia, una volta seguite a menadito le istruzioni, è identica.

I più sfortunati hanno dovuto rinunciarvi, ma solo perché le farmacie sono state prese d’assalto. Le riunioni familiari durante le festività natalizie hanno infatti alzato il livello di allarme, e c’è dunque stata una (meritoria) corsa collettiva alla responsabilizzazione.

Però, molti tra noi avranno sentito raccontare di esiti negativi del tampone rapido nasale, a cui ha fatto seguito un più affidabile test con il tampone rapido, che ha invece dato un risultato positivo.

Insomma: i cosiddetti falsi negativi nei tamponi nasali antigenici non sono pochissimi, e la percentuale di fallibilità di questi strumenti cresce nei confronti della variante Omicron.

Test inutile, di cui liberarsi? No, specie se lo si ripete più volte nel corso dei giorni, aumentando così la percentuale di efficacia.

Ma adesso una ricerca italiana avrebbe individuato una svolta nell’intercettazione della positività da Coronavirus.

Il Covid può essere rilevato dall’intelligenza artificiale basata sull’analisi della voce. E la percentuale di efficacia di questa rivoluzionaria metodologia sarebbe superiore a quella, appunto, dei tamponi nasali.

Scopriamo di quale ricerca si tratta.

La pionieristica ricerca è stata pubblicata lo scorso 26 novembre sul Journal of voice. E ha per titolo Machine Learning-based Voice Assessment for the Detection of Positive and Recovered COVID-19 Patients.

A svilupparla è stata un’équipe di medici e specialisti italiani. Provenienti da istituzioni accademiche come Tor Vergata e Pavia, e ospedaliere, tra cui l’IRCCS Policlinico San Matteo e l’Ospedale dei Castelli ASL Roma 6.

La scoperta è clamorosa: l’infezione da Covid può essere rilevata dall’intelligenza artificiale. E quale costosissimo software sarebbe necessario? Nessuno: basterà uno smartphone, dal momento che la tecnologia si baserà sul riconoscimento vocale.

L’idea del possibile collegamento tra positività al covid e intelligenza artificiale nasce da un concetto semplice. Lo stesso, in fondo, che ci fa dire: “Sei raffreddato?” quando siamo al telefono con un amico che ci parla con voce nasale.

In modo meno grossolano, diciamo che la nostra voce è condizionata dalle eventuali patologie di cui eventualmente soffriamo.

Ma come funziona, nello specifico, il metodo diagnostico messo a punto da medici e ricercatori italiani?

Anzitutto, si registra la voce di una persona, che viene poi analizzata con un algoritmo di intelligenza artificiale. Capace di analizzare una serie di parametri (dalle frequenze alle loro variazioni nel tempo e nella frequenza) e di metterli in relazione tra loro.

Con microfoni e sistemi di registrazione professionali in un ambiente controllato, lo staff medico ha registrato un’ampia quantità di voci. Ed ecco la scoperta: degli oltre seimila elementi analizzati dall’algoritmo, solo una trentina possono variare in relazione alla positività o meno da Covid.

Da lì si è passati all’uso di uno smartphone: a chi si è sottoposto al test è stato chiesto di registrare la propria voce mentre legge proverbi, pronuncia alcune vocali sostenute e tossisce. Poi le registrazioni sono state inviate in cloud tramite app.

Grazie al machine learning, i dati raccolti affinano l’algoritmo in grado di scoprire l’infezione da Covid. Il metodo diagnostico sarebbe anche in grado di individuare alcuni effetti collaterali che hanno i guariti e i pazienti affetti da long Covid.

Un altro sorprendente dato, che appare nello studio pubblicato sul Journal of voice, riguarda la percentuale di efficacia di questo innovativo metodo diagnostico.

Che secondo l’équipe italiana si attesterebbe attualmente intorno al 90%. Ma, con il perfezionarsi dell’algoritmo che sta alla base del processo, presto potrebbe approdare a un maggior livello di accuratezza.

Se questi sono i numeri, avremmo una metodologia diagnostica fai da te, altrettanto rapida rispetto a quella fornita dai tamponi antigenici, e probabilmente gratuita.

Ma, cosa principale, più efficace. Anche se gli studi non sono perfettamente concordi, si stima infatti che la percentuale di falsi negativi restituiti da un tampone nasale rapido si attesti intorno al 20-30%.

Intanto una delle figure chiave del nuovo progetto, Giovanni Saggio, docente di elettronica presso l’Università di Tor Vergata, fa sapere che “siamo già al lavoro per lo sviluppo di una app per smartphone Android e iPhone. Siamo solo in attesa della certificazione CE e di quella come presidio medico”.

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