MILANO – È una delle attrici rivelazione degli ultimi tempi: Swamy Rotolo, diciassette anni, è candidata come Migliore Attrice ai David di Donatello. Un talento che l’ha portata ad essere la protagonista di A Chiara di Jonas Carpignano (lo trovate in streaming su CHILI), storia introspettiva alla scoperta di sé e del mondo che sta attorno a Chiara, la protagonista. In vista della cerimonia di premiazione, abbiamo chiacchierato con Swamy Rotolo, che ci ha parlato del film, di cinema e di attrici. Partendo ovviamente dalla candidatura inaspettata.

LA CANDIDATURA AI DAVID – «No, ovviamente non me l’aspettavo perché sapevo c’erano molte attrici più brave di me. Anche perché non avendo esperienza con altri film, non avendo mai studiato, non pensavo proprio di arrivare ad essere candidata ai David. Quando l’ho saputo stavo guardando la diretta proprio a scuola, in classe, ed ho iniziato a urlare perché non potevo crederci. È stata un’emozione grandissima, sono tornata a casa e ho abbracciato i miei genitori, mio padre piangeva. Credo che non si possa descrivere con le parole quell’emozione…».

IL PERSONAGGIO – «Chi è Chiara? Chiara è praticamente Swamy, perché in fondo io ho il suo stesso carattere. Abbiamo anche troppe cose in comune. Io farei la stessa cosa di Chiara, farei come lei. Al primo ostacolo non mi fermo e continuerei ad andare avanti, ostinatamente. Se voglio veramente scoprire qualcosa non mi ferma niente e continuo a procedere. Infatti credo che Jonas abbia proprio preso un po’ spunto dal mio carattere perché sono abbastanza testarda…».

JONAS CARPIGNANO – «Beh, Jonas è fantastico. Oltre ad essere un regista, è mio fratello praticamente. Io a lui dico qualsiasi cosa, ogni mio segreto lui lo conosce. Abbiamo un rapporto stupendo e quindi è stato super bello stare sul set. Era come se stessi lavorando in famiglia. Poi Jonas mi conosce da quando ho nove anni quindi sa perfettamente come reagisco e – soprattutto – sa che purtroppo non riesco a stare ferma se ho qualcosa in testa».

A CHIARA – « Il punto di forza di A Chiara è che non è il solito film di mafia che si vede ovunque. Non ci sono sparatorie perché, effettivamente, io che vivo proprio a Gioia Tauro, in diciassette anni di vita non ho mai visto una sparatoria. Mai. E come me, nemmeno i miei genitori, che tra l’altro sono i genitori proprio del film. Quindi il film è la realtà, è come si vive realmente qui».

IL MONDO DEL CINEMA – «In realtà non avevo aspettative del mondo cinematografico. Sapevo che fosse un posto magico ma non pensavo a questo livello. Fortunatamente ho avuto solo riscontri positivi. Secondo me il clima e le opportunità per i giovani sono molto positive. Anche nelle candidature delle attrici protagoniste siamo per lo più giovani. Credo che il panorama sia abbastanza ampio…».

ATTRICI E REGISTI – «Ci sono molte attrici a cui mi ispiro. Su tutte Alba Rohrwacher. Alba è secondo me un’attrice molto brava, la adoro. Mi verrebbe da dire anche Valeria Golino, che mi piace moltissimo. Adesso non ho registi con cui vorrei lavorare in futuro per mantenermi abbastanza bassa (ride, ndr). Non voglio avere aspettative o farmi idee. Quindi per ora non mi immagino in alcun film particolare».

IL MIO FILM – «Un film che mi ha fatta innamorare del cinema? Direi Le meraviglie di Alice (Rohrwacher, ndr). Mi hanno colpita molto i personaggi stessi, mi piacevano molto le espressioni che avevano. E poi perché erano quattro sorelle che vivevano comunque una vita abbastanza normale e tranquilla, però poi il film prende un altro ritmo. Mi ha davvero colpita…».

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