Nothing in italiano significa ‘’niente’’ eppure c’è molto da dire sul nuovo Phone (1), l'atteso smartphone della startup di Carl Pei, lo stesso di OnePlus, che venuta dal nulla ha prima creato un paio di auricolari dal gusto estetico del tutto nuovo e poi ha pensato di buttarsi anche nel mondo degli smartphone. Come funziona? Ve lo diciamo in questa nostra recensione.
Phone (1) è il primo smartphone della nuova startup Nothing, creata recentemente da Carl Pei, l’ex fondatore di OnePlus passata agli onori della cronaca per aver ideato un decennio fa uno smartphone nuovo, potente ma ad un prezzo veramente basso rispetto alla concorrenza. Negli anni si è ripetuta gettando le basi per quella che è oggi una solida azienda che continua a proporre agli utenti device degni di nota. Come con OnePlus, Carl Pei, ha deciso di ripetere la cosa fondando appunto Nothing per la prima volta nell’ottobre del 2020 e realizzando a sorpresa un paio di auricolari con soppressione del rumore attivo ma soprattutto con un design completamente diverso da quanto visto fino ad oggi sul mercato. Come ha fatto? Ha realizzato le ear (1) con una scocca completamente trasparente che hanno subito colpito gli utenti abituati alla monotonia della concorrenza.
L’idea delle ear (1) è la stessa che Carl Pei ha utilizzato per la creazione del nuovo Phone (1) considerando anche per quest’ultimo il concetto di trasparenza. Ed è forse più uno smartphone di bellezza che di sostanza anche se ammettiamo da subito che il medio gamma di Nothing funziona più che bene, è performante, si può usare per buoni punta e scatta e insomma non lascia a piedi, anzi è un device solido e dal prezzo equo. E non possiamo che fare un plauso a Nothing, a Carl Pei e ai suoi addetti ai lavori per aver creato nei mesi precedenti il lancio un’attesa per un nuovo smartphone così elevata che da tempo non se ne provava, soprattutto nel mondo Android.
Phone (1) appare subito diverso dagli altri device della concorrenza per quella scocca posteriore trasparente ma anche uguale soprattutto ad uno, l’iPhone. Inutile negarlo ma Phone (1) riprende le medesime forme della scocca squadrata che abbiamo già visto sull’ultimo smartphone di Apple. Non è forse un male perché sappiamo che squadra che vince non si cambia ma sappiamo bene che è una squadra con un’altra casacca. Nothing però con Phone (1) ha coraggio ma soprattutto grazie a Carl Pei sa quello che deve fare nel realizzare uno smartphone sì, simile e fortemente ispirato ad Apple ma dal carattere proprio che arriva subito al sodo, molto bello e soprattutto originale in molti aspetti.
Sì, perché è innegabile che la trasparenza di quella scocca posteriore non è stata mai realizzata da nessuno così bene. In molti ci hanno provato in passato ponendo una back cover che facesse vedere l’interno dello smartphone o addirittura riproducendo solo graficamente le componenti. Qui Nothing si è spinta oltre perché ha voluto riprogettare tutte le componenti per "esporle" e renderle belle agli occhi degli utenti. Non sono però fasulle come quelle degli altri, sono tutte funzionanti e soprattutto sono armonizzate con quello che è il gusto estetico di questo Phone (1). È questa la vera differenza rispetto agli altri device in commercio e che impatta nell’immediato, non appena si prende in mano o si osserva lo smartphone di Carl Pei.
Le sue specifiche parlano poi di un medio gamma classico ma con qualche caratteristica in più. Il display di Phone (1) è un OLED da 6,55" HDR10+ con frequenza di aggiornamento che spinge fino ai 120Hz . Il processore è un Qualcomm Snapdragon 778G+ che in questo caso non solo si propone per la massima potenza ed efficienza ma soprattutto è stato realizzato su misura per Phone (1) affinché sia possibile usare la ricarica wireless e ricarica inversa, cosa che con altri device con questo chip non è possibile fare.
E parlando di ricarica sappiate che c’è una batteria da 4.500 mAh con ricarica rapida a 33W cablata. Rete veloce 5G ma anche una Modalità Game per i nerd e ancora Android 12 puro con pochissime personalizzazioni tipiche di Nothing OS e poi un comparto fotografico che punta al sodo con una dual camera da 50 Megapixel di cui quello principale è l'ormai famoso Sony IMX766, usato già da altri brand nei loro device. E poi la vera sorpresa: Glyph ossia l’interfaccia creata appositamente per comunicare con 900 LED. E vi sveleremo poi cosa significa questo. Ma facciamo ordine e vediamo pezzo per pezzo come si comporta il Nothing Phone (1).
Nothing decide di differenziare completamente quella che è la scatola di vendita dello smartphone. Agli occhi dell’utente infatti si presenta una confezione decisamente più compatta rispetto a quelle che siamo abituati a vedere oggi perché lo smartphone viene posto in orizzontale accanto ai vari manuali di prime istruzioni ma anche al cavo di ricarica da USB-C a USB-C e uno strumento di espulsione della SIM anch’esso diverso dal solito perché caratterizzato da policarbonato trasparente.
E come avvenuto con le confezioni di ear (1) anche con Phone (1) si deve letteralmente strappare la carta di confezionamento per aprire la scatola. Una novità a cui davvero non eravamo abituati nel mondo degli smartphone e che in qualche modo non può che far piacere e soprattutto fa capire già l’idea di Carl Pei.
Phone (1) somiglia tantissimo ad iPhone e se non fosse per la scocca posteriore trasparente e per l’assenza della notch anteriore sostituita da un foro nel display, potremmo davvero faticare a distinguere i due smartphone. Come un iPhone anche Phone (1) possiede una forma estremamente industriale con una cornice rettangolare a spigolo in alluminio dall’ottima finitura, capace di rendere alla vista ma anche al tatto per solidità oltre che per piacevolezza. E non è facile in una fascia media come questa trovare un prodotto del genere che abbia riguardo per i materiali e che non si adegui al solito policarbonato spesso fin troppo economico.
Ci piace come Nothing ha costruito il suo Phone (1) perché è uno smartphone solido e robusto con quella caratteristica estetica che non lo farà passare inosservato. Sì, perché inutile girarci intorno ma quella sua scocca trasparente con oltre 900 LED che si illuminano in base ad esigenze diverse, non possono che colpire l’utente ma anche chi osserverà lo smartphone. Siamo sicuri che saranno in molti a fissarlo e chiedersi che telefono è.
Phone (1) somiglia tanto ad iPhone ma posizionamento dei pulsanti, porte e altoparlanti sono classici di un telefono Android. Sappiate dunque che sulla cornice destra è presente il pulsante di accensione e spegnimento mentre sulla sinistra ci sono quelli del volume. Nella parte inferiore invece c’è la porta USB-C per la ricarica ma anche per il trasferimento di dati (per chi ancora utilizza questo metodo) e poi ai lati c’è da una parte la feritoia con l’altoparlante e dall’altra il carrellino della SIM. Niente altro sulla cornice se non i microfoni.
Anteriormente, come vedremo nello specifico più avanti, Nothing fa una cosa geniale per un medio gamma ossia pone un display pieghevole ma su di una superficie completamente piatta. L’idea è quella di rendere le cornici completamente simmetriche su ogni lato come non avviene mai se non su device dal prezzo decisamente superiore. E l’esecuzione è perfetta con un risultato degno di uno smartphone decisamente più premium capace di rispettare una totale immersività dell’utente nei confronti dei contenuti multimediali ma anche nell’uso dello smartphone con gesture e altro. Niente curve dello schermo e niente dunque artefatti che possono complicare la visione delle immagini a causa proprio della curvatura. E anche qui ‘’Apple docet’’.
E parlare del design come detto è rendere giustizia ad un lavoro certosino effettuato da Nothing per quanto concerne la scocca posteriore trasparente del Phone (1). Un esercizio di stile ben riuscito e che, a nostro parere, va premiato soprattutto per tutto il lavoro di design che gli addetti ai lavori di Carl Pei hanno dovuto affrontare per rendere accettabili alla vista appunto i circuiti e i componenti interni dello smartphone. L’idea è si far vedere l’interno del Phone (1) ma renderlo anche una specie di icona di stile. E ammettiamo che anche qui l’esecuzione è da premio. Ci piace molto il retro del telefono, ci piace in questa versione completamente bianca e ci piace anche la disposizione dei 900 LED che vanno a formare una serpentina illuminante a suon di musica o di suoneria. E vedremo successivamente qual è l’idea di Pei per questa funzionalità più unica che rara e che non deve essere confusa con un semplice LED di notifica.
Sempre al posteriore troviamo la dual camera con entrambi i sensori da 50 Megapixel, uno di Sony e uno di Samsung, che vengono predisposti a semaforo in alto a sinistra e che risultano sicuramente ben incassati nella scocca con un piccolo spessore che non pregiudica il posizionamento del telefono su di un piano orizzontale. Anche perché, come vedremo poi, l’idea qui è di rovesciarlo sulla scrivania per poter avere visione sempre dei LED.
Nothing Phone (1) è dotato come detto di un display flessibile di tipo OLED dalla risoluzione Full HD+ da 2400 x 1080 pixel a 409 PPI con una diagonale da 6,55" e frequenza di aggiornamento pari a 120 Hz oltre al supporto all’HDR10+. Anche il pannello anteriore (così come quello posteriore) è stato realizzato con la protezione Gorilla Glass 5 e in queste settimane di utilizzo ammettiamo di non aver per ora trovato graffi pur mantenendolo praticamente sempre poggiato sulle scrivanie a faccia in giù per ottenere il meglio dai LED di notifica. Il pannello possiede un piccolo foro nella parte superiore sinistra per il posizionamento della fotocamera per i selfie. Al solito è una soluzione che non piace a tutti ma che di fatto permette di non occupare troppo spazio sul pannello per la visione dei contenuti multimediali.
Lo smartphone di Carl Pei viene promosso come capace di raggiungere una luminanza di picco di 1200 nit, ma nelle nostre prove non siamo riusciti a superare il valore di picco di 702 nit (a fronte di circa 480 nit come valore tipico, simile ai 500 nit dichiarati dall'azienda), con condizioni identiche a quelle cui sottoponiamo tutti gli smartphone che passano dal nostro laboratorio. Il rapporto di contrasto è comunque ottimo, grazie alla presenza del display OLED che può spegnere individualmente i pixel per riprodurre il nero. All'atto pratico Nothing Phone (1) si vede in maniera soddisfacente sotto la luce del sole, ma è chiaro che smartphone più costosi si comportano sensibilmente meglio nelle circostanze più difficili.
Tra le impostazioni, Nothing, ci permette di utilizzare una doppia modalità: Alive e Standard. Entrambe non variano moltissimo l’impostazione del pannello anche se ammettiamo che la prima delle due permette di avere un po’ più di colori accesi e vivi. Con entrambe comunque è possibile variare la temperatura ponendola a proprio piacimento più calda o più fredda. Per le nostre analisi riportiamo i valori della modalità Alive predefinita.
Dal punto di vista cromatico il display di Nothing Phone (1) offre una riproduzione molto precisa, con un Delta E medio di 1,6 utilizzando come riferimento il Macbeth Color Checker. Si notano solo alcuni scostamenti (quasi impercettibili ad occhio nudo) nella curva di gamma, nel bilanciamento di bianco che presenta una lieve dominante verde (e che diventa più marcata ad elevati angoli di visione) e nella copertura del gamut che non copre in maniera perfetta lo standard di riferimento P3. Si tratta nel complesso di un buon display, ottimo se si considera la fascia di prezzo cui appartiene il dispositivo.
C’è chiaramente la possibilità di attivare la cosiddetta Luminosità notturna che garantisce ad un certo orario della sera di avere lo schermo meno acceso nei colori di temperatura con una colorazione che vira all’ambra e dunque rende più facile poi il riposo. Chiaramente c’è la possibilità di variare anche la frequenza di aggiornamento dello schermo tra lo ‘’Standard’’ ossia a 60Hz oppure “Alto” per spingere lo smartphone ad una frequenza di aggiornamento pari a 120Hz ed avere dunque maggiore fluidità nei contenuti o anche nelle animazioni e dunque nei giochi.
C’è anche il sensore delle impronte digitali al di sotto del display. Lavora bene con un riconoscimento dell’impronta che è decisamente veloce e con davvero pochi errori nello sblocco quotidiano. Ammettiamo che anche quei il lavoro è stato ben fatto da Nothing e ricordiamo che proprio questo tassello non sempre viene realizzato bene dalle altre aziende con sensori che spesso sono lenti o poco sicuri con troppa facilità nel riconoscere le impronte.
Una delle scelte più interessanti realizzata da Nothing per il Phone (1) è il chipset: lo Snapdragon 778G+ 5G di Qualcomm. È uno dei chipset più potenti della classe media superiore, superato solo dall'ex ammiraglia Snapdragon 870 ed è anche il processore più giusto se si vuole permettere agli utenti di avere massima resa, poco consumo e soprattutto mantenere consoni i costi finali dello smartphone.
Abbiamo assistito a smartphone top di gamma decisamente più costosi e dotati di hardware incredibilmente veloci ma che spesso non sono riusciti a contenere i consumi della batteria o anche i surriscaldamenti creando dunque grossi problemi agli utenti impediti dallo sfruttare al massimo il loro acquisto. Ecco il perché della scelta di Carl Pei su questo Snapdragon 778G+ 5G che permette di gestire correttamente qualsiasi tipo di contenuti disponibili oggi invece di puntare alla potenza assoluta ma senza supporto software. Il chipset Snapdragon 778G+ 5G tecnicamente offre una CPU octa-core Kryo 670 in una configurazione 1+3+4, con un core principale basato su Cortex-A78 (fino a 2,5 GHz), altri tre di quelli limitati a 2,4 GHz e un quad-set di A55 derivati fino a 1,8 GHz. La GPU è Adreno 642L e fa parte del pacchetto anche un modem Snapdragon X53 5G integrato. A livello di configurazioni sappiate che il Nothing Phone (1) è disponibile in tre diverse configurazioni di archiviazione, tutte con memoria UFS 3.1 e RAM LPDDR5: 8+128GB, 8+256GB e ancora 12+256GB.
Dual Camera: Principale 50MP (24mm - f/1.88) OIS + Grandangolare 50MP (f/2.2) Video 4K UHD @30fps
5G NFC Sensore impronte digitali
I risultati per quanto riguarda i benchmark fanno vedere come il processore di Nothing Phone (1) riesca ad ottenere un punteggio simile quelli dello Snapdragon 870 molto usato da altri smartphone medio gamma mentre viene inequivocabilmente superato dallo Snapdragon 8 Gen 1 e dal Dimensity 8100 che però sono chipset di fascia alta. I punteggi della GPU sono adeguati per un medio gamma com'è Phone (1) anche se non sono impressionanti come quelli visti con gli ultimi chipset Snapdragon e Dimensity. Abbiamo trovato il Phone (1) perfettamente in grado di riprodurre tutti i tipi di giochi con una grafica di alta qualità ed anche ad alta frequenza di aggiornamento. Snapdragon 778G+ su Phone (1) offre un'eccellente stabilità durante lunghi periodi di picco di utilizzo di CPU e GPU e ammettiamo, anche un po’ a sorpresa, che il device non si è mai surriscaldato troppo anche sotto stress sintomo della bontà del processore ma anche dell’ottimizzazione realizzata da Nothing. NOTHING Phone (1) Browser Sunspider 380,8 ms JetStream 2.0 68.725 punti CPU GeekBench 5 COMPUTE 2.173 CPU Single-core: 572 CPU Multi-core: 2.312 GPU GFXBench 5 Aztec Ruins: On 30 Fps / Off 35 Fps Car Chase: On 29 Fps / Off 33 Fps Manhattan 3.1: On 50 Fps/ Off 46 Fps Storage Androbench Lettura seq.: 1.501,62 MB/s Scrittura seq.: 1.334,61 MB/s Lettura Random seq.: 235,20 MB/s Scrittura Random seq.: 212,06 MB/s Generico 3D Mark 2.550 punti Generico AnTuTu 533.750 punti
Lettura seq.: 1.501,62 MB/s Scrittura seq.: 1.334,61 MB/s Lettura Random seq.: 235,20 MB/s Scrittura Random seq.: 212,06 MB/s
Il Nothing Phone (1) offre prestazioni buonissime per la sua classe e il suo prezzo, e non c'è nulla che non possa fare già ora appena lanciato sul mercato. I giochi funzionano senza intoppi e siamo contenti della qualità, delle prestazioni, della stabilità e anche del multitasking. Non possiede un hardware da top di gamma ma riuscirà a soddisfare anche gli utenti più esigenti con la sua rapidità di esecuzione e la sua stabilità.
C'è poi una configurazione di altoparlanti stereo di tipo ibrido. C'è un altoparlante classico nella parte inferiore del telefono, mentre l'auricolare funge da secondo altoparlante frontale. L'auricolare è molto meno potente del vero altoparlante e manca di bassi, a differenza dell'altoparlante inferiore che è potente e forse dovrebbe placare alcune forzature. Insieme però lavorano bene, in modo bilanciato.
Buona anche la ricezione che non ha visto problematiche di sorta. Non esagerata la potenza del segnale Wi-Fi ma è in linea con altri smartphone della fascia di prezzo. C'è chiaramente il supporto al 5G e soprattutto buono il fatto della ripresa del segnale che sappiamo è spesso una nota dolente per i device medio gamma.
scheda tecnica Nothing Phone (1) dettagli
Il Nothing Phone (1) vede un approccio ‘’alla Carl Pei’’ per quanto riguarda il suo software. Su Phone (1) non c’è praticamente personalizzazione grafica se non per alcune applicazioni proprietarie realizzate dall’azienda o per l'inserimento del font che l’ha resa famosa da quando è nata. C’è il sistema operativo Nothing, una versione leggermente modificata di Android 12 "stock" e nel giro di due settimane sono già arrivati i primi due aggiornamenti, segno che l’azienda è a lavoro per ottimizzare la meglio in queste prime fasi di lancio lo smartphone.
Inutile negare che l’utilizzo del Phone (1) è molto simile a quello di un Google Pixel. La maggior parte dell'interfaccia utente è familiare, come il programma di avvio, l'app Impostazioni e la maggior parte delle app preinstallate che risultano praticamente identiche a quelle che potremmo trovare sugli smartphone di Google. I cambiamenti che Nothing ha apportato sono di natura piuttosto selettiva e giudiziosa. Mentre il telefono utilizza principalmente Roboto con font per l'interfaccia, c'è anche un uso parsimonioso del carattere tipografico a matrice di punti dell'azienda per alcuni elementi dell'interfaccia utente, come per le intestazioni all'interno dell'app Impostazioni, la schermata di blocco, l'interfaccia utente di ricarica e i widget personalizzati.
E proprio parlando di widget personalizzati, ce ne sono quattro sul Phone (1) realizzati esclusivamente da Nothing e che sono tutte variazioni dei soliti widget orologio e meteo. C'è anche un widget Galleria NFT per mostrare la propria collezione NFT. Sono inclusi quattro sfondi personalizzati e, purtroppo il pacchetto di icone Nothing predefinito non è altro che identico a quello stock di Google anche se è presente un'opzione per scaricare e applicarne a piacimento. E qui forse ci poteva stare uno sforzo maggiore da parte degli ingegneri di Nothing nel personalizzare un pochino di più lo smartphone, creando magari qualche Widget in più o un pacchetto di icone che riprendesse il font a caratteri tipografici a matrice di punti permettendo di avere un qualcosa di veramente singolare anche a livello grafico.
All'interno della sezione delle funzionalità sperimentali, c'è anche un'opzione Connetti a Tesla, che dovrebbe consentire a chi la possiede di controllare alcune funzionalità del proprio veicolo Tesla direttamente dal telefono senza utilizzare l'app Tesla.
C'è anche una modalità di gioco, ma non è così elaborata come su altri telefoni. Qui è necessario aggiungere manualmente i giochi affinché questa modalità si attivi e, quando lo fa, semplicemente abilitare il Non disturbare e previene il tocco errato attorno ai bordi dello schermo. In questo caso se si hanno gli auricolari Nothing Ear (1), una volta accoppiati permetteranno di abilitare anche la modalità a bassa latenza su di essi.
Palese però che il vero protagonista di Phone (1) sia l’interfaccia Glyph. È senza dubbio l'aspetto più personalizzato del sistema operativo Nothing perché è una vera e propria interfaccia che permette di controllare gli oltre 900 LED sul retro del telefono. Non sembra quando non funzionano ma effettivamente, in alcune specifiche e ben congeniate parti dello smartphone, ci sono dei piccolissimi LED capaci di formare delle strisce illuminanti. È una funzione opzionale, quindi direttamente dalla sezione Glyph delle impostazioni semplicemente può essere disattivata. In questo caso se mantenuta attiva è possibile anche regolarne la luminosità dei LED, che possono diventare molto luminosi.
L’idea di Glyph è quanto mai originale anche se forse un pochino acerba per chi è abituato a personalizzare tutto. Glyph può essere utilizzata principalmente per le notifiche. Phone (1) viene fornito con dieci suonerie personalizzate per le chiamate e dieci suoni di notifica. Ognuno di questi ha un pattern preprogrammato assegnato che viene riprodotto sui LED ogni volta che lo smartphone suona. È possibile anche aggiungere suonerie personali al telefono e Phone (1) proverà a mapparle su luci diverse anche se questo non ha prodotti schemi divertenti come quelli preimpostati. Non solo perché per le chiamate, è possibile assegnare una suoneria a ciascuno dei propri contatti e in questo modo, non solo è possibile riconoscere chi sta chiamando dalla suoneria ma anche dal tipo di schema delle luci a LED ovviamente se il telefono è posizionato a faccia in giù. Ovviamente, essendo dieci le suonerie personalizzate, saranno altrettanto dieci i contatti che potremo personalizzare con una diversa suoneria.
Tutto questo potrà avvenire anche per le notifiche dell'app, a condizione che l'app consenta di impostare una notifica personalizzata. Alcune app di messaggistica lo consentono, anche per ogni contatto, ma ancora una volta si sarà limitati a dieci suonerie al massimo e dunque altrettanti dieci contatti. Unica nota dolente il fatto che la maggior parte delle app non possiede avvisi sonori personalizzati e questo significa che si otterrà per loro il suono di notifica predefinito e dunque nessuno schema personalizzato a LED se non quello standard.
Altre cose che al momento possono essere eseguite con i LED riguardano lo stato di carica della batteria quando il telefono è attaccato appunto all’alimentatore. In questo caso in basso si illuminerà in modo incrementale una fascia a LED con lo stato di carica del telefono. Stessa cosa può essere fatta con le luci che possono essere fatte lampeggiare quando si pronuncia la parola chiave per richiamare l'Assistente di Google. E ancora i LED possono essere attivati tramite la fotocamera come luce di riempimento quando si ha scarsa illuminazione nell’ambiente durante riprese video o per scattare ritratti.
Infine esiste la funzione Flip to Glyph che risulta davvero interessante: è come un silenziatore espanso. Basta capovolgere il telefono e l'interfaccia di Glyph si attiverà illuminando tutti i LED ed automaticamente tutti i suoni verranno silenziati. E sappiate che esiste un Easter Egg che permette di far lampeggiare le luci ogni volta che si ascolta una musica, qualsiasi sia l’applicazione utilizzata (anche Instagram). Per far comparire la funzionalità nascosta si dovrà aggiungere il contatto ‘’Abra’’ nella lista dei contatti, quindi abbinare il contatto alla suoneria Abra e magicamente nelle impostazioni alla sezione Glyph apparirà la sezione ‘’Visualizzazione della musica” che potrà essere attivata o meno.
Come detto le uniche app personalizzate sul telefono sono l'app Fotocamera e un'app Registratore. L'app Registratore ha la stessa interfaccia utente a matrice di punti e sembra piuttosto interessante oltre a offrire la funzionalità di registratore vera e propria. Chiaramente non può registrare le chiamate e non può nemmeno essere disinstallato se non se ne ha bisogno.
In termini di stabilità, il Nothing Phone (1) si è comportato sorprendentemente bene. La nostra esperienza con l'interfaccia utente del software è stata piacevole e senza imprevisti. Le cose hanno funzionato senza interruzioni o bug strani, il che non è affatto quello che ci aspettava dal primo telefono di una nuova azienda, soprattutto perché questa è un'area in cui i rivali più affermati di Nothing spesso lottano. Il fatto che il Phone (1) abbia praticamente funzionato bene dopo un paio di aggiornamenti dei primi giorni è davvero impressionante. Phone (1) è un telefono che non esiteremo a utilizzare quotidianamente o a consigliare ad utenti che cercano un'esperienza simile, pulita e facile da usare. Oltretutto Nothing ha promesso un totale di tre anni aggiornamenti importanti di Android e quattro anni di patch di sicurezza bimestrali.
Sensore Sony IMX766 da 50 MP
Obiettivo grandangolare con apertura f/1.88
Sensore Samsung JN1 da 50 MP
Obiettivo 114° di visione con apertura f/2.2
Video 4K @ 30 fps - 1080p. @ 30/60 fps
Il Nothing Phone (1) racchiude due fotocamere da 50 MP sul retro, una per le foto standard e una per le foto ultragrandangolari. Una fotocamera da 16 MP si trova invece sul lato opposto per realizzare i selfie. Lo smartphone è dotato anche di un flash a LED singolo visto che nella maggior parte dei casi è possibile anche utilizzare le luci di riempimento dell’interfaccia Glyph. Carina la presenza di una piccola luce rossa che si accende durante la registrazione di video.
La fotocamera principale del Nothing Phone (1) utilizza un sensore Quad-Bayer Sony IMX 766 da 1/1,56" da 50 MP con obiettivo stabilizzato otticamente da 24 mm (f/1,88), pixel da 1,0 µm e PDAF. Tecnicamente sappiate che questo sensore scatta per impostazione predefinita a 12,5 MP. La fotocamera ultrawide utilizza un sensore Samsung JN1 da 50 MP con filtro colorato Tetracell. È notevolmente più piccolo del sensore principale da 50 MP - tipo 1/2,76" con pixel da 0,64 µm. Il sensore si trova dietro un obiettivo da 14 mm (f/2,2) con la correzione automatica della distorsione sempre attiva. In questo caso il sensore supporta PDAF e può mettere a fuoco fino a 4 cm di distanza, il che significa che è possibile scattare macro ed è disponibile una modalità macro dedicata.
Sia la fotocamera principale che quella ultrawide supportano una sorta di modalità notturna automatica. Quando la scena è adatta per la modalità notturna, sul mirino apparirà l'icona di una luna, ma è necessario toccarla per attivare questa modalità notturna. Di solito utilizza un tempo di esposizione sui 4 o 5 secondi su entrambe le fotocamere e sappiate che non c'è altro modo per accedere a questa modalità notturna.
La fotocamera frontale invece si basa su un sensore Sony IMX471 (1/3.1") da 16 MP con pixel da 1,0 µm e un filtro colore Quad-Bayer. Salva comunque le immagini alla risoluzione nominale di 16 MP. L'obiettivo è 24 mm con un'apertura f/2,45. L'autofocus non è disponibile per i selfie.
L'app Fotocamera predefinita è simile a quella che potresti trovare sugli iPhone o sugli smartphone OnePlus. Scorrendo sul mirino o sullo scroller in basso si passa da una modalità all'altra, mentre quelle aggiuntive si trovano nel sottomenu "Altro". Flash e timer sono disponibili sul lato sinistro, ma è possibile espandere più impostazioni come risoluzione (12MP/50MP), aspetto, filtri, Live Photo e impostazioni avanzate. È disponibile anche la modalità Esperto e funziona su entrambe le fotocamere. La velocità dell'otturatore può essere variata fino a 30 secondi per la fotocamera principale e 20 secondi per la fotocamera ultrawide. È disponibile anche l'acquisizione RAW e infine la modalità notturna può funzionare anche sui video, ma è solo per la fotocamera principale e riduce la risoluzione a 1080p a 30 fps.
Foto di giorno: La fotocamera principale del Nothing Phone (1) salva le foto a 12,5 MP per impostazione predefinita, un aspetto positivo. Ci sono molti dettagli risolti, i colori sono realistici e non possiamo che elogiare il contrasto e la gamma dinamica dall'aspetto naturale. Inoltre, il rumore è basso in tutte le foto e per questo non possiamo che fare i complimenti a Nothing per l’ottimo lavoro svolto con l'elaborazione, soprattutto perché questo è il loro primo smartphone. Ci piace scattare con la fotocamera principale ma ci aggrada anche quella ultragrandangolare perché non peggiore le condizioni e permette alla fine di ottenere un buon risultato.
Foto al buio: c'è la modalità notturna disponibile per tutte le fotocamere, ma il suo trigger appare solo quando le condizioni sono adatte per la modalità notturna (che significa in condizioni di scarsa illuminazione). Non puoi controllarne il tempo di esposizione (di solito 5s) ma puoi semplicemente scegliere se usarlo o meno. Le foto standard in condizioni di scarsa illuminazione dalla fotocamera principale sono di media qualità con qualche rumore di troppo e con alcuni aspetti da migliorare decisamente. La modalità notturna migliora l'esposizione e crea foto leggermente più luminose con colori più incisivi. Anche se un po' irrealistiche, le foto in modalità notturna sono probabilmente quelle che si vorrebbero maggiormente condividere. Sono foto da medio gamma ma ammettiamo che ci sono device sulla stessa fascia di prezzo che scattano meglio in notturna e l'esempio più eclatante è il Google Pixel 6a, decisamente migliore in questo aspetto.
Modulo ultra-wide: la fotocamera ultrawide da 50 MP realizza foto da 12,5 MP per impostazione predefinita e il campo visivo è incredibilmente ampio. Le foto hanno dettagli risolti di tutto rispetto per una fotocamera ultragrandangolare, un buon contrasto e correzione automatica della distorsione buona anche se lo scatto dovrà essere realizzato quanto più possibile stabile. Anche la riduzione del rumore funziona bene. Le foto ultrawide predefinite scattate in condizioni di scarsa illuminazione sono in linea con le altre e dunque con qualche problema e qualche difetto. Ci sono più dettagli in modalità notturna ma lo scatto in generale è senza dubbio da migliorare.
Zoom: il mirino del Nothing Phone (1) ha una scorciatoia per lo zoom 2x dedicata anche se non è disponibile un sensore specifico per il teleobiettivo. Lo zoom digitale, sebbene non considerato senza perdita di dati, è comunque di buona qualità in quanto fa più di un semplice ritaglio e upscaling. Le foto ingrandite 2x non sono nitide come le foto predefinite, ma presentano un buon livello di dettaglio con buoni colori, buon contrasto così come la gamma dinamica e poco rumore.
Selfie e Ritratti: i ritratti realizzati dalla fotocamera principale sono anche qui nella media con i soggetti ben esposti, ben dettagliati e privi di disturbi. La loro separazione dallo sfondo è abbastanza precisa, anche se sul telefono non è presente un sensore di profondità. Anche la sfocatura simulata (regolabile) è di buona fattura.
Video: Il Nothing Phone (1) acquisisce video con tutte le sue fotocamere che registrano fino alla risoluzione del 4K a 30fps e 1080p sia a 30 fps che a 60 fps. Il sensore dei selfie è limitato all'acquisizione di video a 1080p a 30fps. Si ha la possibilità di scegliere tra i codec h.264 e h.265. È disponibile la stabilizzazione elettronica: è opzionale per tutte le fotocamere posteriori e funziona su tutte le risoluzioni e frame rate. Anche se la fotocamera principale beneficia dell'OIS. Le clip 4K che abbiamo girato con la fotocamera principale sono decisamente buone perché offrono molti dettagli risolti ma con la giusta quantità di nitidezza e creano un aspetto naturale. Il rumore non è elevato, i colori sono vivaci e realistici e la gamma dinamica davvero buona.
Il Nothing Phone (1) è alimentato da una batteria da 4.500 mAh, la stessa capacità di molti altri smartphone di questa fascia di prezzo e prestazioni. Può essere ricaricato tramite caricabatterie Power Delivery fino a 33W e soprattutto permette la ricarica wireless fino a 15W oltre a quella inversa sempre wireless.
The Nothing Phone (1) ha ottenuto un buon risultato perché abbiamo terminato la giornata stress classica senza alcun tipo di problema con qualche percentuale di carica residua e soprattutto con un utilizzo che non è stato mai limitato. Ha superato dunque l’esame dell’autonomia riuscendo a garantire chiamate (più di tre ore), navigazione su web in 5G o in Wi-Fi e ancora messaggistica varia e soprattutto video e foto oltre ai social che sappiamo sono quelli che spremono di più le batterie degli smartphone. Lo Snapdragon 778G+ lavora davvero parco nei consumi e ci piace anche che non surriscalda il Phone (1) permettendoci di non dover limitare le nostre attività.
Inutile girarci intorno perché non possiamo non confermare il lavoro incredibile realizzato da Nothing con il suo primo vero smartphone: Phone (1). L’attesa è stata creata ad hoc come non lo si vedeva da tempo con smartphone Android e non solo e questo ha certamente giocato a favore dell’azienda che ha potuto imporre la sua immagine più forte di quanto effettivamente poteva esserlo considerando la sua gioventù.
Phone (1) è un telefono molto simile ad un concorrente ma è anche un telefono Android molto fresco e con carattere. Lo possiamo considerare un medio gamma non dissimile da altri presenti sul mercato ma di fatto quello che deve essere sottolineato su Nothing Phone (1) è la volontà di Carl Pei nel voler inserire alcune feature o alcuni componenti su di un telefono da meno di 500€ dove altri invece soprassiedono.
Abbiamo riscontrato schermo, prestazioni, qualità della fotocamera (tranne di notte), durata della batteria e velocità di ricarica all'altezza di smartphone addirittura più costosi e poi il design e l'interfaccia Glyph con i 900 LED sono un plus non indifferente che mancano sul mercato degli smartphone e che solo Carl Pei con Nothing forse poteva effettivamente dare. Possono piacere o meno è indiscusso il valore aggiunto che pongono allo smartphone che si distingue dalla monotonia degli attuali telefoni, tutti praticamente uguali.
Ci sarà certamente da migliorare qualcosa e soprattutto da potenziare anche a livello di personalizzazioni (Glyph più personalizzabile, interfaccia più stile Nothing) ma la partenza è senza dubbio importante e soprattutto Phone (1) è un telefono che sembra realizzato da un’azienda da anni presente sul mercato degli smartphone. E questa non è cosa da poco. Vedremo chiaramente l’assistenza e come giocherà il suo ruolo Nothing con i futuri aggiornamenti ma già avere un telefono performante senza bug o problemi importanti è sicuramente un bel biglietto di ingresso.
Phone (1) non è forse lo smartphone rivoluzionario che tutti si attendevano o che Carl Pei aveva fatto credere mesi prima del suo annuncio. Ma è palese che sul mercato Android mancava un telefono con carattere, con un certo indirizzo stilistico unico e capace di rappresentarlo. Ci sono aspetti da migliorare. Ci sono cose da implementare. Non è tutto rose e fiori ma senza dubbio l’inizio di Nothing è quanto mai incoraggiante.
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