Mascherine, stop all'obbligo sui mezzi. Resta negli ospedali. Ma è davvero sicuro toglierla? | Altroconsumo

2022-10-10 07:52:01 By : Ms. Annabelle Tang

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Dal 1° ottobre decade anche l'obbligo di tenere la mascherina sui mezzi pubblici. Proroga di un mese invece per l'obbligo di mascherina negli ospedali e nelle Rsa. Ma è davvero una buona idea non portarla più neppure sui mezzi? Ecco dove sarebbe più sicuro continuare a indossarla (anche se non c'è più l'obbligo) e dove invece si può abbandonarla con più tranquillità.

Dal 1° ottobre decade uno degli ultimi obblighi rimasti sulle mascherine: quello di doverle indossare su bus, metro e treni. Con un'ordinanza firmata dal ministro Speranza proprio in extremis, invece, è stato prorogato (fino al 31 ottobre) l'obbligo di indossarla dentro ospedali, ambulatori medici e Rsa. Dopo lo scorso 16 giugno la mascherina era rimasto obbligatoria solo solo questi luoghi e ora, venendo meno anche l'uso sui mezzi pubblici, rimane solo la raccomandazione a indossarla dove possono esserci assembramenti. Dal 31 ottobre, poi, quando (al netto di ulteriori proroghe) cadrà anche l'obbligo di metterla nelle strutture socio-sanitarie, bisognerà dire addio anche ai protocolli di sicurezza sui luoghi di lavoro, che spesso contemplano proprio l’uso della mascherina al chiuso dove manca il distanziamento.  

Al di là degli obblighi e delle raccomandazioni del Governo, siamo andati a vedere quando è davvero utile, dal punto di vista sanitario, continuare a tenere la mascherina (anche se non è più obbligatoria) e quando invece toglierla comporterebbe rischi trascurabili. Ecco i nostri consigli caso per caso.

All'aperto ormai non esiste più l'obbligo di indossare la mascherina dall'11 febbraio. Ma davvero si può farne a meno senza alcuna preoccupazione? Non in tutti i casi. Si è a rischio, ad esempio, solo in situazioni di affollamento (concerti, stadi, discoteche…) o quando si interagisce con persone in modo ravvicinato per molto tempo. In questi casi, la mascherina può dare una protezione addizionale perché nonostante l’aria aperta, se le persone sono accalcate possono comunque infettarne altre in un raggio relativamente breve tramite le goccioline espulse parlando e respirando, ma soprattutto cantando e urlando.

In qualunque altro contesto, per esempio passeggiando per strada, sdraiati al parco, seduti ai giardini, se non siamo troppo vicini ad altre persone, tenere la mascherina è superfluo, cioè non garantisce una protezione addizionale rispetto ai veri fattori di protezione: la distanza tra le persone e l’enorme volume d’aria che consente di disperdere eventuali aerosol infetti. In questi contesti, anche se non siamo proprio in solitudine ma c’è qualcuno attorno, non si corrono rischi significativi.

Dal 1° ottobre è decaduto l'obbligo di indossare la mascherina Ffp2 anche sui mezzi pubblici, come già non c'era più da tempo sugli aerei (vedi paragrafo seguente). Senza obbligo di mascherina, i mezzi pubblici, i vagoni dei treni, gli autobus e i tram tornano a essere ambienti molto favorevoli alla circolazione delle infezioni respiratorie, Covid compreso. Sui mezzi pubblici, infatti, non sempre è assicurato un ricambio d’aria, né la distanza interpersonale necessaria, come ben sanno i pendolari e chiunque sia costretto a lunghe tratte urbane su bus e tram, stipato insieme ad altre decine di persone. Se vuoi continuare a limitare il rischio di prenderti il Covid, quindi, continua a indossare una mascherina quando prendi i mezzi pubblici.

La mascherina sui voli aerei non è più obbligatoria già dal 16 giugno scorso, ma il discorso non cambia rispetto a quanto detto per i mezzi pubblici: il rischio c’è. Esistono anche studi scientifici che hanno ricostruito focolai di infezioni nati proprio in aereo da singoli casi di Covid, descrivendo le traiettorie del contagio tra le file di posti, a volte anche a una certa distanza. Perché se anche c’è un ricambio d’aria sull’aereo, la vicinanza tra i posti, l’ambiente ristretto e la permanenza per tempi molto prolungati sono condizioni che favoriscono la trasmissione di un’infezione respiratoria.

Anche gli uffici sono luoghi in cui le infezioni respiratorie circolano con facilità, per colpa di interazioni ravvicinate e prolungate (quando si lavora fianco a fianco o in riunione) e della presenza di molte persone, in uffici non sempre spaziosi.

Come abbiamo visto, dal 31 ottobre cessano i protocolli di sicurezza nel settore lavorativo privato. Se non si dovesse decidere per una proroga delle attuali regole, nulla vieta comunque di continuare a indossare una mascherina per andare avanti a proteggersi anche in ufficio. In questo caso, meglio preferire una Ffp2 o una doppia mascherina (stoffa sopra, chirurgica sotto).

Negli uffici, inoltre, si possono mettere in atto altre due mosse utili: la prima è areare la stanza il più possibile, tenendo finestre e porte aperte, sempre. Se non si può sempre, almeno ogni mezz’ora, meglio far circolare l’aria per 5 minuti. Il ricircolo dell’aria abbatte la concentrazione di aerosol potenzialmente infetto, riducendo il rischio di infezione. Il secondo consiglio è limitare il più possibile le interazioni ravvicinate e prolungate preferendo telefonate e riunioni online (ovviamente dove possibile). Se negli uffici si dispone di un purificatore d’aria con filtri HEPA, il suo utilizzo può contribuire a ridurre la concentrazione di aerosol nel locale. Ma attenzione: il ricambio d’aria fatto con le finestre aperte è insostituibile.

A differenza dei mezzi pubblici e degli uffici, nei negozi o nei supermercati le interazioni tra le persone sono più fugaci, meno statiche e i volumi degli ambienti sono molto più ampi (con grandi volumi di aria che circola e disperde gli aerosol): mancano quindi le condizioni di contatto ravvicinato e prolungato in un luogo al chiuso che hanno sempre favorito il contagio. Però aumentano le persone con cui entriamo in contatto (e quindi i potenziali contatti a rischio con asintomatici) e se ci troviamo in coda con molte persone, c’è un rischio più concreto di prendersi un’infezione respiratoria. In questi casi, mantenere la distanza fa sicuramente bene, ma non sempre è possibile. La mascherina può darci una sicurezza in più, sapendo però che se i nostri acquisti sono veloci e le interazioni ristrette al minimo, già non siamo esposti a un grosso rischio. Nei negozi affollati, invece, questi discorsi non valgono. Meglio tenere su la propria mascherina, e meglio ancora se è una Ffp2.

Se è vero che è venuto meno l'obbligo di indossare la mascherina già da tempo, a nostro avviso sarebbe bene che i lavoratori continuassero ad indossarla. Il rischio che corriamo di prendere il Covid in questi casi è legato allo stato di salute delle poche persone che di solito sono presenti contemporaneamente nel negozio. Tra questi, i professionisti, sono quelli più a rischio, in quanto a contatto con molte persone tutti i giorni: per loro sarebbe consigliabile continuare a indossare una mascherina, per protezione personale e dei clienti. I professionisti, infatti, incontrano tante persone e possono diventare “superdiffusori” in caso di infezione. Per i clienti vista l’interazione ravvicinata con altre persone è consigliabile tenere la mascherina durante le operazioni che lo consentono.

Si tratta di un ambiente in cui persone che si allenano emettono nell’aria goccioline respiratore a ritmo elevato: nonostante ci sia la possibilità di mantenere le distanze, se non c’è un buon ricambio d’aria, esiste un rischio significativo di contagio. E questo è vero specialmente per gli ambienti in cui si tengono corsi con molte persone che saltano, si muovono, ansimano e gridano.

Anche in questo caso è consigliabile per agli esercenti e i loro dipendenti continuare a tenere la mascherina: questo sarebbe un bene per i clienti perché senza ci sarebbe un rischio aggiuntivo di essere infettati, oltre a quello rappresentato dagli altri commensali. Ovviamente non è realistico che i commensali indossino la mascherina, ma nulla vieta agli esercenti di continuare a mantenerla anche qualora venisse loro concesso di toglierla dalle autorità sanitarie. Sarebbe un’attenzione in più verso i clienti. Ovviamente i clienti devono rendersi conto che le distanze, nei ristoranti al chiuso, non possono fare miracoli: preferire un tavolo all’esterno è quindi sempre una buona mossa. Così come non accalcarsi ai banconi del bar insieme a una pletora di sconosciuti.

Se consideriamo i molti modi in cui i bambini e i ragazzi interagiscono senza mascherina al di fuori della scuola, il valore aggiuntivo della protezione offerta dalla mascherina in classe è limitato. Le infezioni, infatti, non si fermano sul ciglio dell’aula. La mascherina però rimane sicuramente utile quanto non è assicurabile un frequente ricambio d’aria in aula (cioè finestre aperte il più possibile, almeno 5 minuti ogni 30) e un opportuno distanziamento. Con il nuovo anno scolastico, comunque, è caduto l'obbligo di indossarla tra i banchi.

Tutte le persone che sono a rischio di sviluppare forme gravi di Covid, quindi gli anziani di età superiore ai 60 anni e le persone con patologie preesistenti, come ipertensione arteriosa, problemi cardiaci, diabete, malattie respiratorie croniche, cancro e i pazienti immunodepressi (per patologia congenita o acquisita, trapiantati o in trattamento con farmaci immunosoppressori). Anche le persone che vivono con persone fragili o a rischio possono continuare a proteggere i propri cari vulnerabili continuando a indossare la mascherina.

Anche se non a rischio di Covid grave, tutte le persone sane che hanno ricevuto la terza dose vari mesi fa, indicativamente più di quattro, non possono dirsi esenti da rischi. Come sappiamo, a distanza di qualche mese (indicativamente 4-6 mesi) anche la protezione dall’infezione data dalla terza dose cala in modo significativo, seppur rimane elevata la protezione da decorsi gravi che potrebbero portare alla morte. In questi casi, anche se non si corre il rischio di finire in ospedale, si è comunque a rischio di prendersi il Covid e di stare anche molto male per qualche giorno e in qualche caso avere sintomi come debolezza, difficoltà di concentrazione e difficoltà respiratorie per qualche settimana o mese (alcuni dei sintomi più comuni del cosiddetto long Covid). Se vuoi evitare di ammalarti, la mascherina può aiutarti. Infine, è consigliato a tutti coloro che non si sono vaccinati, di indossare una mascherina in tutti i contesti al chiuso, per proteggersi e proteggere gli altri.

Le mascherine Ffp2 sono più efficaci delle chirurgiche per due motivi: da un lato, per come sono concepite, hanno una capacità di filtrazione incredibilmente più alta e sono capaci di bloccare anche le goccioline più fini sospese in aria; in secondo luogo, hanno una tenuta più aderente al volto, cosa che riduce il rischio che si respiri dalle fughe. Attenti quindi a selezionarne una che calzi bene sul volto, rimanga aderente e non lasci spazi aperti, altrimenti se ne vanifica completamente l’utilità.

Se la Ffp2 ti rende troppo difficoltoso respirare e preferisci indossare la chirurgica o una doppia maschera, nulla osta. Quando ben indossate, le mascherine chirurgiche sono in grado di conferire una protezione – seppur parziale – anche a chi le indossa. Ricordati però di modificare la mascherina in modo che ti stia bene aderente al volto e chiuda il più possibile gli spazi aperti su naso, guance e mento. Puoi farlo regolando gli elastici e chiudendo le pieghe sui lati con dei punti. Ancora meglio se riesci a fare il cosiddetto “double masking”, indossando una mascherina di stoffa sopra quella chirurgica, in modo da far aderire meglio il tutto al volto. Questo assicura una protezione superiore rispetto alla sola mascherina chirurgica.

Ricordiamo infine che la mascherina non serve solo a proteggere se stessi ma anche gli altri. Questo vale per tutte le tipologie di mascherine: se riesci a portarla senza problemi, continua a farlo. Farai un favore soprattutto alle persone più fragili attorno a te.

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