Intervista Laura Bosetti Tonatto, profumiera della regina

2022-10-10 17:41:48 By : Mr. BEN GUO

"Il profumo fa parte di tutta la nostra esistenza, dal momento della nascita"

Laura Bosetti Tonatto è una donna che ha vissuto tante vite, reinventandosi ed esplorando tutte le sfaccettature del lavoro del naso. Fin dall'infanzia profumi e fragranze fanno parte della sua quotidianità, tanto quanto la creatività: impegno e preparazione l'hanno portata a essere una delle figure di riferimento del settore, mettendo la propria expertise al servizio di brand e importanti personalità, una su tutte la regina Elisabetta, per la quale ha realizzato un profumo esclusivo del quale nessuno a parte loro due conosce la formula. Quella di Laura è una creatività legata a doppio filo alla sua sensibilità artistica, alla sua capacità di cogliere idee e ispirazioni dal mondo dell'arte, della musica e della letteratura, che ha saputo raccontare attraverso l'olfatto.

Abbiamo avuto l'onore di incontrarla a Milano in occasione del lancio di alcune novità, come il profumo Sergio dedicato al danzatore madrileno Sergio Bernal e la collezione Laurabilia del suo brand Essenzialmente Laura: sette nuove fragranze che percorrono un viaggio fatto di sensazioni ed emozioni primordiali ed essenziali. Sono il frutto della ricerca della nota olfattiva originale, pura, ottenuta tramite la ricerca ossessiva delle materie pregiate di alta qualità, creando un mix unico. Le abbiamo chiesto di più sul suo mondo creativo e lavorativo, della sua scelta di non limitarsi al settore del profumo esplorando anche quello della bellezza, del suo lavoro in collaborazione con realtà prestigiose come la catena di hotel Belmond: quello che ci ha restituito è un'importante lezione sui valori dell'impegno e del superamento dei pregiudizi culturali anche olfattivi.

Quali sono le caratteristiche e le sensibilità che deve avere un naso per poter svolgere questo lavoro?

Innanzitutto bisogna chiarire che dietro il lavoro del naso ci sono tantissimo studio e soprattutto preparazione. Bisogna conoscere regole e norme, conoscere il mercato, le tendenze, il marketing, capire verso dove orientarsi e come comunicarlo. Il momento creativo è un attimo, un'illuminazione frutto di tanto, tantissimo rigore e impegno, che portano a cogliere gli stimoli e a interpretarli: ciò che si vede è solo la punta dell'iceberg. I miei profumi sono sempre stati filologici: rappresentano in pieno ciò che io vedo.

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Quindi attraverso l'olfatto si possono percepire anche le immagini?

Nella scena del ballo de Il Gattopardo, Luchino Visconti volle che fosse diffuso profumo di zagara: lo spettatore non lo avrebbe mai percepito, ma era quel dettaglio che rendeva la scena ancora più perfetta, dando qualcosa in più a chi stava guardando il film. Il naso, che si trova tra occhi e bocca per mediare tra loro, sublima le sensazioni e attraverso l'interpretazione di un profumo si può scoprire una nuova lettura di un film, di un libro, di un quadro. Usarlo in maniera sensibile significa scoprire molto di più sul mondo che ci circonda.

C'è differenza tra creare per il proprio brand e collaborare con altre realtà? Quale lavoro è più stimolante?

Entrambe le attività sono molto stimolanti per me e ogni giorno è sempre diverso dal precedente. Il mio è un lavoro straordinario, che mi ha permesso di creare una professionalità tale da permettermi di poter dire no: scelgo con cura con chi collaborare e questo mi consente di creare in ogni caso in maniera libera e coerente con la mia sensibilità.

Lei ha un profumo preferito?

No. Viaggiando tantissimo per il mondo ho imparato che anche quelli che consideriamo odori sgradevoli meritano di essere conosciuti, perché spesso a farceli definire tali sono questioni culturali. Ogni popolo ha un concetto diverso di profumo, odore e puzza, e la discriminazione parte proprio dai pregiudizi: per superarli bisogna essere aperti alla scoperta e pronti a rivedere le proprie certezze, guardando il mondo non solo dal proprio punto di vista. Questo non fa che arricchire la propria conoscenza e permette di avere un approccio più libero agli altri e a tutto il ventaglio di note olfattive che la natura può offrire.

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Cosa vuole trasmettere con le creazioni di Essenzialmente Laura e come mai non ha deciso di limitarsi ai profumi?

Il profumo fa parte di tutta la nostra esistenza, dal momento della nascita, quando il legame tra il bambino e la mamma si sviluppa proprio tramite l'olfatto, fino alla morte, quando l'ultima traccia della nostra esistenza è la degenerazione cellulare, che ha un odore. Con le mie creazioni ho voluto sottolineare l'importanza del senso dell'olfatto raccontando ciò che vedo e ciò che ho vissuto. Per quanto riguarda per esempio la skincare, invece, ho voluto creare una linea a base di rosa di Taif: nel mondo arabo, in particolare tra le principesse saudite, l'olio essenziale di questo fiore è molto usato come elisir di giovinezza, perciò ho deciso di renderlo protagonista di prodotti per la pelle altamente funzionali e attivi, realizzati in collaborazione con l'Università di Ferrara (dove è docente ndr).

Lei ha un rapporto davvero speciale con l'arte: come nasce?

Il merito è sicuramente di mia nonna, appassionata d'arte e musica lirica, che mi ha trasmesso questo amore per tutto ciò che era creativo. Pur essendo stonata, lei cantava, insegnandomi che anche se nessuno mi avesse capita, dovevo continuare per la mia strada, seguendo il mio istinto. Il mio incontro con l'arte vera e propria risale sempre all'infanzia: una mia compagna delle elementari abitava nello stesso palazzo di Carol Rama. Noi ci intrufolavamo nel suo studio e restavamo affascinate da questo modo fatto di colori e libertà. Da lì ho capito che quel mondo avrebbe fatto parte della mia vita ed è così tutt'ora. L'arte per me è un'esigenza.

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L'inizio della sua carriera è stato difficile?

Ho seguito la mia vocazione con tenacia, ma non è stato facile farsi strada in un mondo di uomini, dove le donne erano pagate meno, esattamente come oggi. Chi mi ha dato davvero fiducia e mi ha aiutata tanto è stata Simona Cattaneo, direttore di brand importanti del settore beauty, che mi ha insegnato a non aver paura di farmi valere e a dire la mia opinione.

Lei ha avuto l'onore di lavorare con la regina Elisabetta: ha creato anche per altri royals o con qualche celebrity?

Non parlo mai dei miei clienti, però posso dire che lavoro con la famiglia reale saudita da più di vent'anni, alla quale sono molto riconoscente perché mi hanno permesso di scoprire e accedere alla vasta ricchezza delle materie prime dell'Arabia Saudita, nonostante fosse vietato alle donne. Il viaggio più bello della mia vita, pur essendo un paese con tante problematiche. È un mondo lontanissimo dal nostro: è il primo paese al mondo per consumo di essenze, a sottolinearne il diverso approccio al mondo del profumo, che mi ha arricchito tantissimo. Una cultura olfattiva paragonabile solo a quella francese.